domenica 25 gennaio 2015

Psiche. 4 - Cattolico




Vestita in modo distinto, quasi elegante, una gonna che avvolge il suo corpo casto, rigido. La saluto e lei mi guarda attraverso notando un piccolo poster nascosto alle mie spalle, rappresenta un bambino di colore con la pancia gonfia che sembra mangiare la Bibbia.
Gli domando se c'è qualcosa che la disturba.

Lei risponde: " No, quel disegno risveglia in me le verità sulla fede Cattolica, la mia verità."


Mi esponga questa "verità", cosa non va nella sua fede? E come viene rappresentata in quell'opera?



Inizia a parlare rivolgendosi al poster:




No "negretto" se fai male a quel libro Dio ti punisce! 
Ti è stata affidata una croce, morire di fame per permettere a noi Cattolici di fare finta di salvarti e crederci migliori degli altri, si piccolo soffri perché senza la tua sofferenza a chi dovremmo rivolgere la nostra finta misericordia?
Se non avessimo qualcuno da salvare la nostra vita sarebbe vuota, pregherò per te, ma non risolverò i tuoi problemi, farò il minimo necessario per tenerti in vita, provare pena e salvarti ancora e ancora e ancora, dopo averti obbligato ad abbracciare la mia fede.



venerdì 23 gennaio 2015

Psiche. 3 - Il Magister

Dottore io sto bene non comprendo come possa ritrovarmi in questo antro.
Non mi serve il suo aiuto, in fondo cosa ho fatto di male?
Questa è ormai la mia "passione", come Cristo fu piegato dalla sua.

Comprendo quasi immediatamente la necessità di aiuto che si nasconde nell'animo umano, percepisco il malessere e lo faccio mio.

Talvolta la passione mi coglie, è normale, quando ti fai peso del giogo altrui le proprie barriere si indeboliscono e la connessione che viene a crearsi facilita l'infatuazione.
Allora l'anima di questi "esseri" si affida alle mie "cure", ed io per mano le guido verso la conoscenza, evitando di imporre concetti, ma suggerendo le giuste domande da porsi.
E poi, quando imparano a camminare, vengo gettato come una stampella logora, in attesa di sentirsi nuovamente indispensabile.

Ogni mattina, al risveglio, guardavo la scogliera pensando se saltare giù o affrontare la giornata.
Ogni notte dormivo sul dirupo, sperando di rotolare oltre il bordo.
E poi ho smesso di guardare e la notte di sperare.
Ogni giorno ho iniziato a vivere.


Che sia lei il cuscino pronto ad assorbire le mie lacrime e cullarmi nel riposo?
Dottore mi assicuri che non si tratta di uno scherzo, di un appoggio che viene a mancare quando il sentimento scalfisce un cuore ormai quasi pietrificato.

sabato 1 febbraio 2014

Psiche. 2 - Il trasformista

Quale vita indosserai oggi?

ormai la menzogna si traveste fino a divenire realtà, e la verità etichettata come bugia.
Rinchiuso in questa cella dorata senza sbarre, date in pegno ai "compro oro" in cambio di contanti macchiati di sangue.
Trovo rifugio nell'illusione, io sono migliore, io sono superiore, io sono la pelle d'orso che ti accoglie sull'uscio.
Anestetizzato così da sopportare meglio la vita, i vestiti mascherano le imperfezioni visive, ma l'idiozia non si traveste, così come la tua/mia deliberata cattiveria.
Allora traducila in inglese e cantala al vento.

martedì 19 novembre 2013

Psiche. 1 - sicuro?

Fa male, i polmoni paiono vacillare come se gli elementi che compongono l'aria abbiano un peso specifico vicino al Piombo. Inspiro ed espiro Piombo.

Dottore, presuntuoso è l'aggettivo che fatico a comprendere. Può definirsi tale colui che si mostra inconscio dei propri limiti? Allora i sognatori lo sono per natura, presuntuosi perché non si rassegnano a determinate situazioni. Un mondo privo di sogni, fine a se stesso, limitato da ciò che si vede e si tocca, sordo alla percezione ed all'empatia.

O il significato assume la forma di offesa, quindi ci si riferisce a chi si ritiene infallibile. In fondo l'infallibilità è legata al nostro modo di percepire il mondo ed alla consapevolezza che non ci sono scelte giuste o errate.

mercoledì 3 aprile 2013

Psiche. Intro.

Prega all'altare del sonno.
Prega all'altare del sapere.
Prega al Dio del peccato.
Prega all'altare del perdono.

Questi sono i riti compiuti da N.j., uno dei tanti miei pazienti. In verità i clienti che si affacciano al mio studio sono non più di 5. Ho dei preconcetti e considerandomi il migliore pretendo malati clinicamente interessanti.



Che noia.


Riguardo alla Depressione si potrebbero riempire intere enciclopedie, le risparmio la "pappardella". Io non so cosa mi succede.

Accusai i primi sintomi poco più che ventenne, o per lo meno così li interpretai, non avendo mai sofferto di quel malessere ero preoccupato di aver contratto qualche malattia, come il cancro o roba simile.

Stavo male. Davvero. Stavo decisamente male.

E' uno stare male strano, rafforzato dal senso di impotenza, ovvero dall'impossibilità di "comandare" il proprio stato d'animo.

Il sole stesso appariva buio.
Ed un granello di sabbia sulla spiaggia si sentiva solo.

Sarà forse l'assenza di ideali per i quali combattere, sono certo che anche solo 50 anni fa l'ansia non era "in voga", c'erano altri problemi, ma erano reali, si potevano affrontare e superare.
La noia, mio nonno, non sapeva cosa fosse, sono certo che avrebbe preferito provarla piuttosto che affrontare la guerra.
Mi ritrovo talvolta nell'indecisione totale, qualcosa da fare c'è sempre, per esempio togliere le ragnatele, o aspirare le briciole, o leggere.
No, non ne ho voglia.
Sono ostaggio dell'ozio.
Il divano possiede la forma del mio corpo, sento radici che stringono il bacino e come corde limitano i movimenti. Lo so che non sono vere, provo a spiegarlo alla mente fino alla resa. Agire è un ostacolo, io merito questa condizione, l'assenza di sensazioni diventa un confortevole riparo: niente illusioni ne delusioni.
Dottore sia sincero, la guarigione comporta il divorzio dall'apatia? Mi lasci allora immerso in sostanze nutrienti, dove possa espellere liberamente i bisogni, e le vesti non sono necessarie.

 Il feto è lo status a cui anelo.

lunedì 11 marzo 2013

Come una vecchietta alla finestra


Sono vittima della materia, ambisco al possesso dell'oggetto come antidepressivo.

Affacciato alla finestra, gli occhi a scrutare il mondo, osservo la deriva umana e resto inerte.
Una sensazione di inutilità sale dallo stomaco.
Ok, apro una birra, fermiamo questo riflusso prima che diventi angoscia.

Volevo salvare il mondo, volevo salvare me stesso, poi ho compreso che il mondo va distrutto, non fisicamente, ma culturalmente, economicamente, mentalmente;
l'atto di forgiare una spada può apparire distruttivo, mentre il fuoco la rende malleabile, ed il martello la modella, creandola perfetta nella sua unicità.


mercoledì 8 giugno 2011

C'è di mezzo il mare

Inizia con lo sperma.
Occhi appiccicosi, viso incrostato, sapore di morte in bocca.
Un lavoro ben eseguito, 300 € diviso 3, 100 euro al grammo di felicitá. La notte vendo l’anima, il giorno riposo come un vampiro, il mio piccolo coma reversibile. Sono anni che assumo eroina, come ho iniziato è semplice. Vivendo nella povertá economica e culturale a pochi chilometri di mare da quel mondo rinchiuso in una scatola luminosa, quasi fosse un regalo, un presente, il mio. Ballerine sorridenti, politici sorridenti, famiglie sorridenti. Mi sentivo chiamata, dovevo viaggiare, attraversare il mare, fuggire. Cosí feci.
Mamma me ne vado.
Papà.
Vi saluterò dalla scatola luminosa.
Amici di amici. Vieni con noi, conosciamo persone influenti, ti faremo lavorare nella scatola magica.
È un sogno, mi stanno portando dall’altra parte del mare.
Non so dove stare, mi rassicurano, staró in un residence ed in cambio mostreró il mio corpo, non c’è nulla di male, nella scatola lo fanno. E mi toccano, mani callose, ruvide, ma gentili, mi accarezzano. Cosa succede? Io non voglio questo.
Ragazzina ascoltaci, dobbiamo vedere come sei, assaggiarti, insegnarti.
Ho paura.
Non avere paura, dammi il braccio, stai ferma.
Un pene di metallo entra nelle vene ed eiacula un orgasmo quasi immediato. Svengo. No vegeto. No, è come se fossi fuori dal mio corpo. Vedo cosa mi fanno, ma non sento nulla; vedo il sangue tra le coscie, è il mio? L’assenza di luce. Il sole che filtra dalla finestra. Ho forse sognato? Sento il sangue incrostato tra le gambe, non sento più la purezza della verginità.
Cresce nel mio essere una voglia, poi un bisogno, poi una necessità. Sono sporca e l’acqua non lava, ho sete e non disseta, voglio un battesimo, la redenzione. La porta è chiusa. Panico. Freddo. Caldo. Sento dei passi cadenzati come quelli di uno zoppo, sento dei colpi alla porta, sento il battito del mio cuore, è lui che cammina e bussa. Vuole uscire. Morirò qui nel letto madido di sudore, sangue e feci. Mamma non ti saluterò dalla scatola magica.
La medicina. Cosa? Ecco la medicina. Di nuovo il pene di metallo. Sono Dio, sono io la scatola magica, sono acqua, sono piacere. Ancora, datemi ancora la medicina. Costa, lavora per noi e potrai comprartela.
Se mi faccio picchiare sono 5 dosi.
Se ingoio sono 4.
Senza plastica sono 3.
L’ano solo 2.
Con le mani 1.
Se mi addormento è per sempre.