mercoledì 3 aprile 2013

Psiche. Intro.

Prega all'altare del sonno.
Prega all'altare del sapere.
Prega al Dio del peccato.
Prega all'altare del perdono.

Questi sono i riti compiuti da N.j., uno dei tanti miei pazienti. In verità i clienti che si affacciano al mio studio sono non più di 5. Ho dei preconcetti e considerandomi il migliore pretendo malati clinicamente interessanti.



Che noia.


Riguardo alla Depressione si potrebbero riempire intere enciclopedie, le risparmio la "pappardella". Io non so cosa mi succede.

Accusai i primi sintomi poco più che ventenne, o per lo meno così li interpretai, non avendo mai sofferto di quel malessere ero preoccupato di aver contratto qualche malattia, come il cancro o roba simile.

Stavo male. Davvero. Stavo decisamente male.

E' uno stare male strano, rafforzato dal senso di impotenza, ovvero dall'impossibilità di "comandare" il proprio stato d'animo.

Il sole stesso appariva buio.
Ed un granello di sabbia sulla spiaggia si sentiva solo.

Sarà forse l'assenza di ideali per i quali combattere, sono certo che anche solo 50 anni fa l'ansia non era "in voga", c'erano altri problemi, ma erano reali, si potevano affrontare e superare.
La noia, mio nonno, non sapeva cosa fosse, sono certo che avrebbe preferito provarla piuttosto che affrontare la guerra.
Mi ritrovo talvolta nell'indecisione totale, qualcosa da fare c'è sempre, per esempio togliere le ragnatele, o aspirare le briciole, o leggere.
No, non ne ho voglia.
Sono ostaggio dell'ozio.
Il divano possiede la forma del mio corpo, sento radici che stringono il bacino e come corde limitano i movimenti. Lo so che non sono vere, provo a spiegarlo alla mente fino alla resa. Agire è un ostacolo, io merito questa condizione, l'assenza di sensazioni diventa un confortevole riparo: niente illusioni ne delusioni.
Dottore sia sincero, la guarigione comporta il divorzio dall'apatia? Mi lasci allora immerso in sostanze nutrienti, dove possa espellere liberamente i bisogni, e le vesti non sono necessarie.

 Il feto è lo status a cui anelo.

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